The Crow – Il Corvo, il nuovo adattamento con Bill Skarsgård
Una delle produzioni più travagliate degli ultimi vent’anni, The Crow – Il Corvo arriva al cinema il 28 agosto 2024 con Eagle Pictures. Un progetto che non è da considerarsi reboot del film del 1994. Semplicemente una nuova versione dell’adattamento della graphic novel di James O’ Barr. Il problema è che questo The Crow del 2024 subisce prima ancora di arrivare in sala il peso della pellicola con Brandon Lee. Al di là della tragica vicenda legata alla scomparsa dell’attore sul set, il nuovo progetto ha avuto sin dall’inizio una vita difficile. Tutto nasce nel 2008 con la produzione che ha visto alternarsi sceneggiatori, registi e ricevere critiche da parte anche dello stesso regista del film del 1994 Alex Proyas. Alla fine, le riprese sono iniziate nel 2023 con il nuovo volto di Eric Draven alias Il Corvo dato a Bill Skarsgård.
The Crow – Il Corvo, trama
Questa nuova versione cinematografica è diretta da Rupert Sanders, regista di Biancaneve e il cacciatore – film dimenticabile -, e il live-action di Ghost in the Shell che credo sia piaciuto solo al sottoscritto. Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, Eric sacrifica sé stesso e intraprende una vendetta feroce, senza pietà contro i loro assassini e il loro capo (Danny Huston). Per farlo viaggia attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose.
Nonostante non si debba fare i paragoni con il film del 1994 è inevitabile che nascano da soli. Il film inizia come un tentativo di ampliare la storia d’amore tra Eric e Shelly. Due personalità complicate che si incontrano in un centro di recupero giovanile. Una versione del Corvo molto più romance ma in chiave Twilight e troppo melensa e soprattutto troppo lunga. Lo sviluppo del film è abbastanza lento in quanto non accade nulla per più di metà film. La vendetta di Eric, il senso di lasciare andare la donna che ama follemente non sono così intensi quanto si vuole far intendere al pubblico. Skarsgård, nonostante visivamente sia la scelta migliore per questo ruolo, purtroppo non lo è la sua interpretazione. A differenza della pop star FKA che ha una presenza scenica e una voce che graffiano la quarta parete. Peccato per i dialoghi che le fanno dire che eliminano tutto ciò di buono nella sua perfomance.
Sanders prova a rendere le atmosfere decisamente in stile Gotham e – forse – una serie tv avrebbe avuto più senso (credo sia solo un mio pensiero a sé stante). New York, tanta pioggia, le ombre, le atmosfere al neon; c’è tutto. Quello che manca è proprio una storia convincente e una vera anima. Se alla fine del film avrete una sensazione di confusione e la prima parola che vorrete dire sarà “Bah”, è pienamente comprensibile.
C’erano basse aspettative, ma non così tanto
Le premesse erano basse per The Crow – Il Corvo, quindi che il risultato sia scadente non turba più di tanto. Il fatto è che qualcosa si poteva salvare di questo film. Siamo di fronte al più classico dei revenge movie. Quando andiamo al cinema ci aspettiamo un’escalation verso una battaglia a colpi di proiettili e lame. Per poi sconfiggere il villain. La battaglia finale c’è. Un po’ un classico del genere con questa lotta tra le scalinate di un teatro mentre è in corso un’opera teatrale. Montaggio alternato tra balletto e canti con gente mutilata ad ogni modo. Tanto splatter e sangue e un buon lavoro di stunt. Una sequenza che ricorda i grandi classici come Kill Bill o The Punisher. Il fatto è che quando si arriva all’apice, il cattivo della pellicola non ha potere fisici. Un altro aspetto del film poco chiaro: i poteri del cattivo demoniaci che non permettono uno scontro vero e proprio. C’è il passaggio dimensionale tra il mondo dei vivi e dei morti non molto funzionale al film. Tanto citazionistico, ma poco congeniale.
Alla fine quello che lascia The Crow è la convinzione che questo progetto poteva essere gestito meglio. Quando si fanno troppi cambiamenti i risultati sono spesso pessimi. Quello che ne è derivato è che anche le atmosfere gotiche, dark cupe, gli aspetti più attrattivi del Corvo, passano in secondo piano verso un progetto che rischia di diventare un film parodia. Molte scene violente portano a voltare lo sguardo per le persone come me impressionabili, ma dopo quasi due ore di film, lo sguardo si allontanava dallo schermo da solo senza l’incentivo dello splatter gratuito.
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