The Mandalorian 3, episodio 3, capitolo 19 – Il Convertito
The Mandalorian 3 episodio 3: la terza puntata dell’attesissima nuova stagione della serie Star Wars, The Mandalorian è disponibile dall’ 15 marzo 2023 su Disney+.
Continuano i viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu continuano il loro viaggio insieme.
La serie è interpretata da Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e Bryce Dallas Howard.
Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i co-executive producer.
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ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale della terza puntata della terza stagione di The Mandalorian e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora visto l’episodio e non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Il terzo episodio è il più lungo della stagione con una durata di circa 1 ora. Prima di tornare alla storia, assistiamo ad un flashback delle stagioni precedenti dove rivediamo Werner Herzog (Il Cliente) con Katy O’Brian nei panni di Elia Kane.
“Voglio aggiungere che ogni volta che entro in una scena, lo faccio al ritmo di The Imperial March. È in loop nel mio cervello in ogni scena“, le parole di O’ Brian. Elia Kane ha servito sulla nave di Moff Gideon e nel 9ABY ha contattato un informatore per rintracciare Grogu, riportando la notizia al suo superiore e localizzando la Razor Crest di Din Djarin.
Sono redento!
Riprendono gli eventi del finale della scora puntata, Din si sveglia e realizza di essere redento e Bo-Katan afferma di esserne testimone. Mando si procura una fiala d’acqua per portarla come prova all’Armaiola. Sulla via del ritorno, la Gauntlet viene attaccata da una squadriglia di intercettori TIE e Din propone a Bo di arrivare fino a Kalevala così che lui può lanciarsi e prendere la sua N-1 per aiutarla. Con un lancio degno di un paracadutista esperto, Mando arriva alla sua astronave e inizia una sequenza che ricorda i cari vecchi tempi delle Guerre Stellari.
I due collaborano perfettamente, ma quella che sembrava una semplice esercitazione di Top Gun si rivela essere una distrazione per la distruzione del castello di Bo-Katan. Altre navi imperiali sopraggiungono e distruggono la dimora della donna che rimane sotto shock. Din la convince a scappare per evitare di affrontare un’intera armata di caccia TIE e saltano nell’iperspazio, verso un luogo sicuro. In questa scena c’è un simpatico easter egg in un’imprecazione di Bo-Katan, ovvero “Dark farrik” – tradotto: “Grufa-fango”. Si tratta di un’esclamazione tipicamente usata nell’universo di Star Wars.
Dottor Penn Pershing
Dopo l’introduzione del capitolo 19, siamo su Coruscant, il dottor Penn Pershing sta presentando un discorso davanti alla Nuova Repubblica, dopo che è stato accolto nel programma di Amnistia. Ammette le sue colpe per il suo passato vergognoso al servizio dell’Impero, e cerca di raccontare le sue ricerche svolte in relazione alla clonazione su Kamino. Sottolinea che se sul suo pianeta natale ci fosse stata la possibilità di clonare un cuore per sua madre, si sarebbe potuto prevenire la morte della donna. Mentre tra gli spettatori possiamo notare Elia Kane, alcuni ricchi del posto si complimentano con lui per i suoi studi. Personaggi non curanti del mondo che li circonda, Impero o Nuova Repubblica che sia, loro vivono nell’indifferenza, felici e contenti.
Dopo l’evento, Pershing si dirige verso l’alloggio Amnistia e il suo droide autista lo invita a visitare gli Skydome Botanical Gardens. Un luogo citato nel romanzo Star Wars Legends: Jedi Search di Kevin J. Anderson. Vengono citati anche il Museo Galattico e il Museo Olografico degli Animali Estinti, quest’ultimo anche presente nei romanzi, menzionato la prima volta in Dark Apprentice.
Elia Kane
Arrivato nell’alloggio Amnistia, Pershing viene accolto dagli ufficiali M34, G27, M40 e G68 intenti a farsi una bevuta e a raccontare il proprio passato al servizio dell’Impero. G68 è un volto famigliare al dottore e la riconosce: lui sa che la donna ha servito sulla nave di Moff Gideon. Dialoghi che fanno riflettere e fanno empatizzare il pubblico verso un personaggio secondario come Pershing, di cui probabilmente non ricordavano la sua storia. Lo scienziato torna nei suoi alloggi e trova una scatola di biscotti da viaggio imperiali come regalo, presumibilmente lasciata da alcuni dei suoi nuovi amici del programma Amnesty.
Il giorno seguente (Benduday: il quinto e ultimo giorno della settimana lavorativa), Pershing è a lavoro, nello sua postazione, intento ad archiviare materiali e qui le vibes di Andor si fanno sentire parecchio, con un parallelismo al personaggio di Syril Karn.
L’uomo denominato L52 viene sottoposto costantemente ad un test da parte di un droide, per constatare la sua rabbia e stato emotivo come parte del programma Amnistia. Pershing ha dei rimorsi. Si confessa con G68 con la quale passeggia tra i panorami e i suoni della città. I due legano e si raccontano le loro vite passate come imperiali. Da notare che quando i due si trovano in procinto della cima del monte Umate (la montagna più alta di Coruscant), in sottofondo si sente la musica della trilogia originale.
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“Seguire gli ordini ciecamente è il motivo per cui siamo finiti nei guai”. Elia Kane mette la pulce nell’orecchio al dottore, frustrato perché la Nuova Repubblica nega il proseguimento dei suoi esperimenti sulla clonazione. Secondo lui, i materiali e gli studi fatti in epoca imperiale possono essere ripresi e rimodellati per uno scopo migliore. Gli Accordi di Coruscant negano il continuo degli studi fatti su Kamino.
Dove credi che io abbia preso i biscotti?
Al lavoro, Pershing si offre di aiutare a mostrare come la tecnologia imperiale che dovrebbe distruggere possa ancora essere utilizzata. Il suo supervisore gli dice che sono troppo impegnati con i cantieri imperiali di smaltimento e devono essere inventariati e la flotta dell’Alleanza deve essere smantellata. Unica cosa che potrebbe fare è provare a presentare una richiesta C-1023.
Nel frattempo, Elia si offre di aiutare a mettere su un laboratorio mobile, illegale. Per farlo devono uscire dal perimetro permesso e rischiare di essere reintegrati di nuovo. La donna sposa la causa di Pershing vuole redimersi dai peccati commessi. Così i due si dirigono verso il Centro di Smaltimento ricco di materiale ex-imperiale.
Dopo aver superato i tornelli della stazione, G68 e L52 attirano l’attenzione di due droidi controllori del treno e per non farsi catturare, saltano giù dai binari. Senza che nessuno se ne accorga, i due entrano in uno Star Destroyer dismesso per trovare l’equipaggiamento richiesto. G68 si presenta quindi come Elia Kane, un ex ufficiale delle comunicazioni imperiali.
Mind flyer
A quanto pare negli anni dell’Impero non c’era modo e tempo per essere cortesi con i colleghi di lavoro e i due decidono di farsi le presentazioni. Mentre la coppia trova ciò che sta cercando, uno strano rumore esce dal nulla, così i due escono dall’astronave. Prima che possano scappare però, le autorità della Nuova Repubblica li colgono sul fatto. Elia ha fatto il doppio gioco e ha collaborato con la Repubblica, incastrando Pershing.
All’interno di una cella per gli interrogatori, Pershing viene inserito in un dispositivo destinato a rivedere il suo “modo di pensare” in uno più accettabile per la Nuova Repubblica. Un macchinario chiamato Mind Flyer per una procedura molto simile al film Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Dall’altra parte della stanza, Elia viene elogiata per il suo lavoro e mentre il suo superiore si congeda, la donna aumenta le impostazioni del macchinario a livelli pericolosi, facendoci intendere di aver “fritto” il cervello del dottore.
Moff Gideon
Elia ha tradito il dottor Pershing perché in realtà è ancora fedele all’Impero e a Moff Gideon e non vuole che lo scienziato possa parlare del lavoro segreto di clonazione. Nell’episodio 4 della stagione 2 di The Mandalorian, Mando e i suoi alleati scoprono l’impianto di clonazione di Pershing su Nevarro, tra cui un potenziale primo prototipo per il leader supremo Snoke.
Per estensione, ciò significa che il suo lavoro alla fine porterà alla clonazione e al ritorno dell’Imperatore Palpatine in Episodio IX: L’ascesa di Skywalker. In seguito agli eventi del finale della seconda stagione, Moff Gideon è stato arrestato dalla Nuova Repubblica e avrebbe dovuto affrontare un tribunale di guerra per i suoi crimini.
Tuttavia, circolano voci tra gli ex imperiali del programma di riabilitazione di Amnesty, che potrebbe essere scappato. Il fatto che Elia, ex addetto alle comunicazioni di Moff Gideon, abbia tradito il dottor Pershing, suggerisce che Gideon sia ancora vivo e stia lavorando nell’ombra.
Inoltre, la grande forza di navi imperiali che ha attaccato il castello di Bo-Katan su Kalevala è anche un altro segno della sua sopravvivenza. Le navi sono state probabilmente inviate dal personaggio interpretato da Giancarlo Esposito come vendetta per il suo ruolo nel suo arresto. Anche se in rete circolano le voci della presenza del Grand’ammiraglio Thrawn…
Nite Owl
Nel frattempo, Din porta Bo-Katan in un luogo segreto che ospita un nascondiglio mandaloriano per sfuggire alle forze imperiali. All’arrivo, Din prima suggerisce a Bo di non togliere il casco e viene fermato da Paz Vizsla e diversi membri della Guardia. Vizsla dice che sono due apostati, ma Mando sostiene di avere le prove di essere stato nelle acque di Mandalore e che il pianeta non è maledetto. Vizsla chiama Bo-Katan Nite Owl, di cui Bo era il capo: una squadra d’élite di donne mandaloriane che prestavano servizio nella Death Watch. I due vengono portati dall’Armaiola che prende la fiala di Mando e versa l’acqua nel suo pozzo “magico” e verifica che le parole di Din sono vere.
Mando è redento. In aggiunta, l’Armaiola conferisce a Bo-Katan l’assunzione a redenta dato che si è immersa nelle acque e non si è più tolta l’elmo da allora, e viene accolta nel gruppo. Questa è la via. L’emozione di Bo-Katan è palpabile dal suo silenzio, nonostante il viso sia coperto dal casco.
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