The Marvels, dal 7 febbraio 2024 su Disney+
The Marvels è il 33° film dell’Universo Cinematografico Marvel, in uscita l’8 novembre 2023 al cinema. Una sorta di sequel di Captain Marvel, con l’aggiunta di nuovi personaggi presentati per la prima volta nelle serie tv di Disney+.
In The Marvels, Carol Danvers alias Captain Marvel ha recuperato la propria identità dai tirannici Kree e si è vendicata della Suprema Intelligenza. Ma a causa di conseguenze impreviste, Carol deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree (Dar-Benn, interpretata da Zawe Ashton) i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo.
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Arrivati nel vivo della Fase 5, lo spettatore (sia fan che pubblico generalista) è “pieno”. Ci sono molte premesse da fare prima di approcciarsi al film The Marvels. Per il classico “dove eravamo rimasti”, bisogna stare al passo con le uscite seriali e cinematografiche. Chi si ferma è perduto. Vedere un prodotto dell’MCU è come un compito in classe.
Prima di vedere il film The Marvels, occorre aver visto Captain Marvel, WandaVision (soprattutto episodio 1×04), Ms. Marvel e Secret Invasion (anche se la presenza di Nick Fury in questo film inizia con dei buchi di trama spaventosi). La pellicola, inoltre, è stata rimandata più volte, e recentemente sono state rigirate delle scene per un problema strettamente legato alle storie interconnesse raccontate negli ultimi due anni. Dato che la produzione è iniziata nel 2020, molte cose nel film non reggevano. Mantenere la coesione narrativa nel mondo Marvel è compito del suo presidente Kevin Feige, ma la mole di prodotti è diventata esagerate e le conseguenze si stanno vedendo da già da diversi titoli usciti.
The Marvels, la recensione del film con Brie Larson
Ancora prima di arrivare in sala, The Marvels rischia di essere il peggior film dell’intero universo dei supereroi. Questo grazie ai numeri e alle proiezioni su budget e pre-vendite inferiori rispetto alle ultime uscite al cinema del 70%. Il tutto per un film che vanta una spesa di 270 milioni di dollari (tra i più alti di sempre). Passando al film in sé, le aspettative erano molto basse, ma alla fine il risultato non è del tutto da buttare, anzi.
Captain Marvel (Brie Larson), scatena inavvertitamente un’avventura spaziale in cui lei, un lupo solitario, si ritrova letteralmente legata a due nuovi volti dell’Universo Cinematografico Marvel: l’eroina di Jersey City, Kamala Khan, e il Capitano Monica Rambeau, scienziata, figlia della compianta Maria Rambeau e nipote di Carol. Il film parte bene concentrandosi su Ms. Marvel e la sua famiglia, la parte più coerente rispetto ai personaggi presentati nella serie omonima. Mantiene anche lo stile di narrazione, con le grafiche a fumetti molto piacevoli della serie Disney+. Iman Vellani è sicuramente la figura migliore del film. La sua Ms. Marvel è divertente e teen al punto giusto, c’era curiosità nel vedere la sua interazione con la sua eroina preferita Captain Marvel.
Già dai trailer, sappiamo che le tre supereroine si intrecciano in uno switch continuo tra loro. Le interazioni tra le protagoniste funzionano – a tratti -, grazie soprattutto a Kamala e alla sua famiglia. Carol sta letteralmente fluttuando in un vasto abisso nello spazio, Monica (Teyonah Parris) ha una nuova carriera come astronauta S.A.B.E.R., e Kamala Khan è diventata la Super Eroina di Jersey City. Ma quando i loro poteri si intrecciano, tutto cambia. Passano diversi minuti prima che iniziamo a comprendere il funzionamento di questo scambio quantistico. Dopo un po’, le protagoniste capiscono che questo accade quando utilizzano i loro poteri nello stesso momento. È una situazione difficile per Carol: in un certo senso, aveva deciso di lavorare da sola perché gestire delle perdite era troppo doloroso per lei.
Chi è Dar-Benn?
Il villain del film è la Kree Dar-Benn. Nei fumetti di Avengers e Silver Surfer dei primi anni ’90, il generale Dar-Benn era un signore della guerra che guidò un brutale colpo di stato militare per prendere il potere dell’Impero Kree. La regista di The Marvels, Nia DaCosta, ha riscritto il personaggio da zero trasformandolo in una principessa guerriera.
“Dar-Benn rappresenta una nuova era dell’Impero Kree dopo un incontro doloroso con Captain Marvel avvenuto in passato”, le parole della produttrice esecutiva Mary Livanos . “Così, dalle ceneri dell’Impero Kree, Dar-Benn è risorta”. Ad interpretare Dar-Benn è stata scelta Zawe Ashton (The Handmaid’s Tale), che prova a dare un senso al suo personaggio, tipicamente ripescato dal passato, legato al finale del primo film di Captain Marvel. Anche in questo caso, il personaggio non ci viene per nulla presentato all’inizio. Le sue motivazioni le comprendiamo a metà film e hanno anche senso. Sta cercando i bracciali quantici (Kamala ne possiede uno) per aprire i portali nell’universo, in cerca dell’energia necessaria per far rinascere il sole del suo pianeta d’origine. Con l’intento di ripristinare l’impero dei Kree.
Il problema sta nelle scelte di Dar-Benn e le interazioni con le protagoniste. In generale, il villain crea poco interesse al pubblico. Ancora una volta, la Marvel ricade nell’introdurre un cattivo poco carismatico che nessuno ricorderà.
Salti temporali o scatti temporali
Per ben 45 minuti, la pellicola è ricca di “scatti temporali” similmente all’episodio 3×14 di Futurama. Il tutto a discapito della trama verticale che viene dimenticata per far intrecciare il prima possibile le tre eroine l’una con l’altra. Ms. Marvel che di base poteva sembrare la figura meno coerente in un conflitto spaziale, é il personaggio migliore del film. Il problema grosso sta nel montaggio, che in parte è comprensibile l’inserimento di flashback. Probabilmente per aiutare lo spettatore a ricordare momenti che avremmo preferito vedere a inizio film e non a metà.
In particolare la storia di Monica che non vediamo da tanto tempo sugli schermi, e la troviamo come astronauta S.A.B.E.R., lavorare per Fury, che lo avevamo lasciato sulla Terra dopo Secret Invasion. La stessa Carol Denvers l’abbiamo intravista in una scena dopo i titoli di coda di Shang-Chi, un momento senza seguito che ha lasciato in stad-by il personaggio con i dieci anelli.
Se ti distrai un secondo, perdi gli “spiegoni” metafisici. In diversi momenti ci si sente come la madre di Kamala, Muneeba Khan (Zenobia Shroff), tra discorsi e paroloni scientifici complessi. Dopo quasi un’ora, la pellicola si riprende da un calo di sceneggiatura e di regia, e inizia ad essere godibile. Poi però torna in picchiata e diventa una specie di live-action Disney. I buchi di trama ritornano e si aggiungono scene cringe che solo a freddo puoi comprenderne il motivo, ma al momento della visione, è facile domandarsi: “Che cosa sta succedendo”?. Niente spoiler, ma si tratta di approfondimenti della vita di Captain Marvel che non abbiamo mai visto a schermo, e sarebbero anche aggiuntivi interessanti al personaggio di Brie Larson che non è mai stato tanto amato dai fan. Ma la scelta della messa in scena è fortemente discutibile.
Tra i personaggi principali di Captain Marvel torna anche il gatto di Carol, Goose, nome preso da uno dei protagonisti del film Top Gun. Goose è un’alieno appartenente alla razza dei Flerken, fondamentali in una delle scene più bizzarre dell’intero MCU, ma, in un certo senso epica, grazie alla musica solenne in sottofondo.
The Marvels, l’MCU può riprendersi?
Fino a un po’ di tempo fa l’uscita di un nuovo film di supereroi dei Marvel Studios era una notizia in grado di generare un interesse da parte del pubblico mondiale con pochi eguali nella cultura pop contemporanea. Dopo la Saga dell’Infinito le cose sono andate peggiorando, a livello di numeri e di interesse nello spettatore sempre più calante. Con The Marvels la l’hype di partenza ha raggiunto minimi storici per il franchise, ma in fin dei conti il film è molto meglio di opere precedenti come Ant-Man and The Wasp: Quantumania o Thor: Love and Thunder. Da sottolineare un’ottima scelta musicale da parte della regista Nia DaCosta, che ha firmato anche la sceneggiatura, con Intergalactic dei Beastie Boys in primis, anche se James Gunn ha fatto di meglio, ma quella è un’altra storia.
Il modo migliore per approcciarsi a The Marvels è arrivare in sale come il nuovo Nick Fury. Una macchietta di un anziano in pensione che accarezza i gattini, senza troppi pensieri e preoccupazioni se l’universo rischia di nuovo di essere distrutto. Dopo tutto, chi non ama i gatti, anche se hanno tentacoli spaventosi che gli escono dalla bocca. Niente spoiler sul finale e la scena dopo i titoli di coda (è una sola), ma quello che accade può suscitare nuova speranza e interesse per un futuro opaco ma non troppo e ancora salvabile dei Marvel Studios. Speriamo.
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