The OA, Brit Marling riaccende le speranze sulla terza stagione
Brit Marling è tornata a parlare della serie The OA, sul possibile ritorno per una stagione 3. In occasione dell’uscita della miniserie su Disney+ A Murder at the End of the World, l’autrice ha avuto modo di parlare con Vulture della serie fantascientifica di Netflix, cancellata dopo due stagioni.
La serie, creata e interpretata da Brit Marling insieme al collaboratore di lunga data Zal Batmanglij, è stata uno dei primi successi della nota piattaforma streaming, guadagnando un pubblico devoto con la sua narrativa esoterica che sottolineava la necessità del collettivismo. Quando è stata cancellata inaspettatamente nel 2019, dopo la seconda stagione, i fan addolorati hanno lanciato il movimento #SaveTheOA che includeva uno sciopero della fame e proteste fuori dalla sede di Netflix. Marling e Batmanglij sono “scomparsi”, almeno dal punto di vista creativo, per alcuni anni.
Dopo una pausa durata più di due anni dall’uscita della prima stagione di The OA, Netflix era già a conoscenza della complessità narrativa della serie tv. Lo show era stato presentato ai vertici della piattaforma come un racconto che si sviluppava in cinque stagioni, ovviamente modificata in corso d’opera.
“La cosa triste è che abbiamo pianto con i nostri dirigenti. Alcuni fan si sono arrabbiati con Netflix. Penso che le proteste della gente hanno reso più evidente la svolta in tutta l’industria. Improvvisamente tutti dovevano fare di più, con meno risorse, ma allo stesso tempo fare apprezzare la serie in tutto il mondo. The OA, nonostante il suo grande e leale seguito, è caduta in questa falla. Ma ci penso sempre. É una parte di me, non sento che sia finita. Nella mia mente lo capisco. Ma nel mio corpo sento che è qualcosa che è andato in letargo. Se le condizioni e le circostanze giuste si ripresenteranno, tornerà. Lo penso davvero”.
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Difficilmente Marling e Batmanglij avrebbero immaginato di impiegarci più di due anni a realizzare la seconda stagione. Nonostante i ritardi nella produzione di The OA Parte 2, i creatori della serie si immaginavano comunque una storia divisa e rilasciata in più parti. Progettare un arco narrativo in cinque stagioni avrebbe consentito ai due autori di concludere la storia esattamente come l’avevano immaginata.
“La cosa fondamentale è che gli scrittori posseggano i diritti d’autore. The OA è qualcosa che io e Zal abbiamo passato anni a sognare, ma non deteniamo i diritti su quel materiale. Detto questo, Twin Peaks è tornato dopo tanto tempo, quindi… Ci sarà un momento in cui potremo dire, ‘The OA è tornato’ e lo porteremo a termine come si deve. Potrebbe arrivare a breve o no, semplicemente devono accadere alcune cose e poi si vedrà”.
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