Dal 19 ottobre le prime due stagioni di The Undertaker approdano su Serially, la piattaforma italiana gratuita di serie televisive. Così, in tempo per Halloween, hai un nuovo spunto di serie tv da guardare per abbracciare la suspense e i toni scherzosamente cupi di fine mese.
La storia vede al centro un ex poliziotto: Luc Conrad, per il cui ruolo è stato scelto Mike Müller. L’attore – per la sua interpretazione in questa serie – ha vinto un Prix Swissperform. In seguito all’abbandono del precedente impiego, Luc decide di cambiare vita. A un mese dalla morte del padre, rileva le pompe funebri, l’attività di famiglia, avviata proprio dal papà deceduto. Il paesino svizzero Aarau nasconde più segreti di quanto la cornice svizzera (di luogo, ma non di fatto!) quieta voglia far credere. Il motore che spinge Luc, un becchino, a non fermarsi alle apparenze è il sesto senso. Ha la percezione che i defunti che dovrebbe accompagnare nel loro “ultimo tragitto” – espressione sua! – non siano morti in circostanze normali. Questa molla è la miccia per aprire il vaso di Pandora (o per farne saltare il coperchio) e indurre Luc a scoprire oscuri segreti.
Luc non è solo in questo percorso alla ricerca della verità. Collabora con il commissario Anna Maria Giovanoli, interpretata dall’attrice svizzera Barbara Terpoorten, già vista nella serie tv gialla Tatort. Se è dai tempi del debutto di Six Feet Under nel 2001 che un serie sulle pompe funebri non ha così successo – in Svizzera The Undertaker è stata rinnovata fino alla settima stagione! – questo assetto della serie poliziesca ci suona ben più familiare.
Pensaci un attimo: un uomo che di lavoro fa (o faceva) tutt’altro, che si trova a indagare su casi di omicidio, affiancando una professionista che – inizialmente – non lo sopporta… In questo senso The Undertaker può essere menzionata tra le serie tv come Lucifer o tra le serie tv simili a Castle. “Scusa, ma mi urta il fatto che mi piaccia tanto lavorare con te” è una citazione del commissario Anna Maria Giovanoli in The Undertaker, ma potrebbe essere senza problemi sia di Chloe Decker di Lucifer o Kate Beckett di Castle!
Ma, quindi, cosa ha di speciale questa serie creata da Hartmut Block? Un aspetto è proprio l’ironia, unica! Il protagonista non è un “belloccio” che buca lo schermo, ma ti conquisterà per il suo modo di essere impacciato e di affrontare la vita (e la morte!). Prenderà ben più di una porta in faccia, ma si rialzerà per tornare a correre in maniera decisamente poco atletica.
Luc è un uomo che rovescia le prospettive. Chi affermerebbe senza ridere di aver lasciato la polizia “perché c’erano troppi morti”, nelle nuove vesti di… Becchino? La morte è solo il primo tassello di un puzzle gigantesco, un’indagine che non si sa dove porterà. Del resto, se “la vita è come una scatola di cioccolatini… Non sai mai quello che ti capita!”, figuriamoci la morte… In circostanze dubbie! Per Luc gli scheletri sono letteralmente ovunque, non solo nell’armadio. Il punto è che lui non ha paura di cercarli e di affrontare le conseguenze di scavare a fondo (nel vero senso della parola) per far emergere la verità.
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