Tredici il discorso di Clay: il protagonista della serie dice addio alla propria vita da liceale.
ATTENZIONE: quello che segue racconta cosa succede nei dieci episodi di Tredici 4 e include grossi spoiler su tutta la quarta stagione. Se non avete ancora concluso la visione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Il discorso di Clay (Dylan Minnette) nell’ultimo episodio di Tredici rappresenta la fine di un’era. Dopo aver affrontato i propri demoni interiori, e passato in stato dissociativo la maggior parte della quarta stagione, il giovane Jensen arriva alla cerimonia dei diplomi che segna la fine dei suoi anni alla Liberty High.
Scelto dai suoi compagni di classe, è Clay che viene incaricato del compito di salire sul podio e parlare a nome della classe dei diplomati del 2019 della Liberty High. Ecco le parole di Clay:
Il discorso di Clay alla cerimonia dei diplomi
C’è una domanda basilare: sopravviveremo alle superiori? Io sopravviverò? Perché troppe persone non ce l’hanno fatta. Negli ultimi due anni, tre persone a cui volevo molto bene sono morte, e anche due altre persone che credevo di odiare sono morte.
Ho imparato che l’odio è troppo banale. Jessica ha ragione: è facile odiare. È molto più difficile volersi bene e capirsi. Solo così possiamo prenderci cura degli altri, e sopravvivere. Mio padre adora raccontarmi di quando lui andava alle superiori. C’è sempre un circolo degli scacchi, e un cantante sconosciuto dai capelli imbarazzanti, perché gli anni Ottanta erano un periodo molto, molto strano.
Ma una cosa mi è sempre stata chiara: anche lui sa che la scuola è dura, quanto può far soffrire e ci sono giorni in cui non c’è nient’altro. Una volta lui mi ha detto che è la prova vivente che si può sopravvivere, che ce la si può fare. Lui è la prova vivente, e lo sono anche io, come anche tutti voi. Il punto è che, per me, per noi, per questo corso, per la nostra generazione, la scuola davvero è o vita o morte.
continua a leggere dopo la pubblicitàOgni giorno veniamo qui e non sappiamo se sarà l’ultimo, se si presenterà qualcuno con un fucile in mano e ci ammazzerà tutti. Ci prepariamo in caso dovesse capitare. Vita o morte, io ho problemi di ansia, e di depressione, ma soprattutto di ansia. A volte penso che ne soffriamo tutti, in qualche misura, e mi pare normale visto come va il mondo.
Ci promettono in continuazione che le cose andranno meglio e beh, potrebbe essere, ma forse no. Quello che credo di avere imparato e che voglio dirvi è questo: comunque vadano le cose, non fermatevi. Andate oltre, Scegliete di vivere, perché anche nei giorni peggiori c’è qualcuno che vi vuole bene, c’è della nuova musica che vi aspetta e forse qualcosa che non avete mai visto prima vi travolgerà positivamente.
Anche nei giorni peggiori, la vita è un’esperienza spettacolare. Grazie, buona fortuna.
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