Tutti tranne te, la nuova rom-com con Sydney Sweeney e Glen Powell
A un mese dalla sua uscita negli Stati Uniti il nuovo film Tutti tranne te è già un successo virale. La nuova rom-com diretta da Will Gluck (Amici di letto, Easy-A) riporta il genere della commedia romantica al cinema dal 25 gennaio 2024, con fascino e arguzia. Un tipo di pellicola che sembra essere in via di estinzione, o almeno recluso sulle sole piattaforme streaming. Di fatto Tutti tranne te si presta benissimo a finire su Netflix.
Forse dobbiamo partire proprio dal colosso dello streaming, perché nel 2018 arriva il film Come far perdere la testa al capo con protagonista – vedi un po’ – Glen Powell. Diventato un’icona statuaria di Hollywood, l’attore nato a Austin è tornato alla ribalta grazie a Top Gun: Maverick, ma è inoltre molto atteso il suo prossimo film come sceneggiatore e protagonista. Hit Man, che arriverà proprio su Netflix.
Il destino delle commedie romantiche ha incrociato il talento di Powell con quello di uno dei volti femminili più in voga degli ultimi anni, Sydney Sweeney. L’attrice di Euphoria la vedremo presto anche nel film del Sony’s Spider-Man Universe Madame Web. A dirigere e co-sceneggiare Tutti tranne te c’è un maestro del genere, Will Gluck, che realizza la rom-com più costosa di sempre, riportando tutti i tratti caratteristici del genere al giorno d’oggi.
Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell) sembrano la coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro infuocata attrazione. Quando si ritrovano inaspettatamente allo stesso matrimonio in Australia, decidono di fingere di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso.
Tutti tranne te, recensione
Definito come un libero adattamento di Molto rumore per nulla di Shakespeare, Tutti tranne te racconta la storia di Ben, un uomo che lavora nella finanza e nasconde delle ferite emotive. Il tutto celato dietro a una maschera nichilista di un donnaiolo fanatico della palestra. Ben incontra in una caffetteria Bea (Beatrice) una studentessa di legge che aspira a diventare avvocato, ma incerta sul suo destino. Dopo una notte di chiacchiere e corteggiamento, tra i due non scatta qualcosa. Dopo incomprensioni e panico dal fuoco dell’amore che arde improvvisamente, i due non si rivedono più.
Qualche mese dopo, Bea e Ben si incontrano in un locale. Qui scoprono che Claudia (Alexandra Shipp, Barbie), un’amica stretta di Ben ha iniziato a frequenta Halle, la sorella di Bea. Un anno dopo, i due litiganti si ritrovano al matrimonio delle ragazze, organizzato a Sydney nella lussuosa tenuta della famiglia di Bea. Per mantenere la pace ed evitare di rovinare il weekend, i due fingeranno di essere una coppia, stando al gioco degli invitati che complottano di unirli per mantenere la quiete in famiglia.
A mettere zizzania, ci penseranno anche i genitori di Bea che invitano alle nozze l’ex-fidanzato di Bea, Jonathan (Darren Barnet, Non ho mai…), che la ragazza ha lasciato all’altare qualche mese prima. A completare il quadro è la presenza di Margaret, ex-ragazza di Ben che gli ha spezzato il cuore tempo addietro. Ora, vive a Sydney e frequenta un surfista australiano definito da Ben la versione fake di Hemsworth.
Come con Easy-A, la versione moderna de La lettera Scarlatta che ha lanciato la carriera di Emma Stone, Gluck realizza una storia classica con temi contemporanei. Ci sono tutti i punti di forza del genere. Ben è un uomo che ha un barriera emotiva attorno alla sua vita, a causa di un trauma del passato. Bea è vincolata da una vita vissuta sempre con la stessa persona, apparentemente, confortevole e pianificata dai genitori. (Il padre è interpretato da Dermot Mulroney, Il matrimonio del mio migliore amico). Insieme al lavoro svolto sui personaggi, la forza del film di Gluck sta nella realizzazione visiva. Tutti tranne te è vietato ai minori, dove i corpi vengono mostrati con un’intelligenza da slapstick che funziona alla perfezione. La telecamera si sofferma spesso sul corpo statuario di Powell, ma la sua corporatura è utilizzata per gag comiche da portare risate in sala.
Tutti tranne te è un equilibrio tra momenti romantici e comedy contemporanea. Anche i clichè ci sono e – nonostante il finale sia leggermente troppo di genere – va bene così. Dopotutto è esattamente quello che il pubblico delle rom-com vuole vedere. In Amici di letto Gluck aveva portato in scena un finale memorabile con un flashmob, attuale negli anni del film. Oggi, il regista ha puntato sul classico, unito alla comicità dei corpi nudi, sempre più presenti al cinema.
Tutti tranne te, canzone
Oltre alla cucina di coppia, un cliché fisso del genere ( in questo caso un toast al formaggio); torna anche la canzone virale. Non una qualsiasi, ma un pezzo di Natasha Bedingfield. Già caposaldo di Easy-A con la canzone Pocket of Sunshine. In Tutti tranne te, il regista utilizza il brano Unwritten (già virale su TikTok) come momento calmante di Ben. Il personaggio di Glen Powell ascolta la canzone nei momenti di panico, e in una scena esilarante sull’aereo, Bea lo scopre. Una ripresa di pochi minuti, ma chiave per permettere alla trama di proseguire in quella – già scritta – direzione.
Infine, l’immancabile dichiarazione d’amore c’è ma non è il solito appello al vissero felice e contenti. Si parla di amare qualcuno e augurare il loro meglio, indipendentemente dal fatto che quel futuro includa te o meno. Il resto non è ancora stato scritto…
Tutti tranne te riporta in vita un genere che si considerava finito e soprattutto lancia su scala mondiale la carriera di Sydney Sweeney. Il 2024 potrebbe essere il suo anno di svolta.
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