Tutto per mio figlio: intervista a Giuseppe Zeno (Raffaele Acampora)
Dopo la nostra chiacchierata su Mina Settembre 2, in occasione del debutto di Tutto per mio figlio, in questa intervista a Giuseppe Zeno, approfondiamo la storia di Raffaele Acampora. Non è un uomo dai poteri particolari all’interno della società. Non è un giornalista, un magistrato o un poliziotto. È un padre di famiglia, che ama sua moglie Anna e i bambini avuti con lei. È proprio in nome di questo sentimento che decide di fare la sua parte per rendere il mondo un posto dove augurare ai propri figli di crescere. Peppino ormai ha quattordici anni, ma come fa a trovare la retta via su cui immettersi in una realtà dove la legge è dettata dalle organizzazioni criminali?
Trovi il video con l’intervista completa a Giuseppe Zeno (Raffaele Acampora) all’inizio di questo articolo.
Raffaele Acampora è un uomo normale, nonostante la grande impresa di cui è capace
Va in onda su Rai 1 lunedì 7 novembre 2022 in prima visione Tutto per mio figlio: in questa intervista a Giuseppe Zeno (Raffaele Acampora) approfondiamo questo film tv dedicato a tutte le persone normali che hanno dato la loro vita per la legalità. Come accennato nell’introduzione, il protagonista, che è marito e padre di famiglia, scende in campo in prima persona. Esiste un limite tra il portare avanti delle buone intenzioni come le sue e peccare un pochino di superbia – come direbbero i Greci peccare di hybris?
Questo è il pensiero su Tutto per mio figlio, come è raccontato in questa intervista da Giuseppe Zeno: “Tu hai detto una cosa bellissima all’inizio: [Raffaele Acampora] è un uomo normale. Spesse volte uomini che compiono gesti del genere o trovano dentro di loro quel seme di coraggio per fare certe scelte, per metterci la faccia e la firma nel contrastare certe organizzazioni vengono considerate straordinarie; però tutto ciò dovrebbe essere considerato ordinario.” Purtroppo non lo è.
Poi continua: “Io credo che non esista un confine che poi possa portare al peccato legato alla superbia, perché comunque lui – Raffaela Acampora – è un personaggio mosso da tantissimi sentimenti, ma sicuramente non da quello della superbia.” I sentimenti che lo muovono sono “l’amore nei confronti della propria famiglia”, “la volontà ferma di rappresentare un grande esempio per il proprio figlio”. Infatti, il suo ultimo obiettivo è “fargli operare poi delle scelte importanti per il futuro”. Infine, è mosso “dalla ferma volontà di far sì che il figlio non veda in certi soggetti dei modelli da imitare; che non veda nel guadagno facile la possibilità della prospettiva di una vita futura.”
Nulla è scontato, bisogna sapersi guadagnare ogni cosa
A tal proposito, una delle scene che più colpiscono di Tutto per mio figlio è quella in cui Raffaele smonta il motorino del figlio e sostiene che gli stia insegnando a campare e a dare credito alla parola data. Pensano a quel passaggio di Tutto per mio figlio, in questa intervista Giuseppe Zeno spiega che significato le attribuisce: “un significato importante, nel senso che il motorino rappresenta in fase adolescenziale un po’ il simbolo della libertà, però tutto ciò bisogna in qualche modo guadagnarselo, cioè rimanere nei ranghi della legalità.”
Di conseguenza, “smontare un motorino simboleggia l’impossibilità di potersi muovere.” Niente è scontato. Raffaele “fa una promessa al figlio. Dice: ‘Io ti faccio il regalo. Devi sapertelo guadagnare’. È un insegnamento importantissimo che un genitore dà a un figlio.” Se non viene insegnato da piccoli, rischia di restare un ideale. Tra l’altro, proprio “questa cosa è capitata anche a me. Mio padre mi aveva comprato una moto in passato e avevo preso dei voti non proprio gratificanti a scuola. Ebbi la moto sequestrata in garage tutta l’estate”, racconta a noi di Tvserial.it Giuseppe Zeno.
Col senno di poi, l’attore ammette: “Adesso io ho capito il gesto.” Nell’interpretare Raffaele Acampora ci ha messo del suo. In un secondo momento Raffaele “ritorna sui suoi passi, accarezzando il figlio dicendo: ‘Te la rimonto, te la rimetto a posto’, proprio perché il figlio possa capire certe cose: che anche comprare una moto è frutto comunque di sacrificio, non viene così dal niente e le cose bisogna qualche modo sapersele guadagnare.”
“Un uomo se trova in sé il coraggio e lo straordinario seme dell’amore nei confronti di ciò che lo circonda può davvero fare cose grandissime”
La moglie di Raffaele nel film, Anna, sostiene che non possa portare avanti una battaglia da solo contro tutti e tutto. A lui non è “mai capitato nella vita di dover combattere certi fenomeni”. Tuttavia, andando oltre la trama di Tutto per mio figlio, in questa intervista Giuseppe Zeno racconta di aver “conosciuto tantissime persone che sono state vittime di certe organizzazioni criminali.” In generale “un uomo se trova in sé il coraggio e lo straordinario seme dell’amore nei confronti di ciò che lo circonda può davvero fare cose grandissime.” Raffaele ne è un esempio perché “pur di non venir meno alla parola data, metterà a rischio il bene più prezioso, che è magari l’incolumità della propria famiglia, forse dalla sua vita stessa.”
Il messaggio di questo film per i giovani sta nel titolo: “Quando sei genitore non puoi fare altro che fare tutto per tuo figlio”
Il messaggio di questo film per i giovani sta nel titolo: “Quando sei genitore non puoi fare altro che fare tutto per tuo figlio”, racconta Giuseppe Zeno. Spera che i ragazzi capiscano “che i genitori non sono solo delle figure che stanno lì perché possano darti un tetto o darti del cibo, ma sono delle figure che – dal momento in cui mettono al mondo una creatura – spendono tutti sé stessi per poter dare il meglio, la prospettiva di un futuro migliore e la possibilità di poter studiare, circondati da un grandissimo amore.”
Insomma, ognuno nel contesto che lo circonda fa di tutto per suo figlio.
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