Tutto quello che ho è una storia vera?
Tutto quello che ho è tratta da una storia vera? È questa la domanda del pubblico di Canale 5 dopo aver assistito alla prima puntata della nuova fiction con Vanessa Incontrada e Marco Bonini in onda dal 9 aprile 2025 in prima visione assoluta.
Per la regia di Monica Vullo e Riccardo Mosca, la fiction segue le vicende di Lavinia e Matteo, una coppia solida e devota alle rispettive carriere — lei avvocata, lui poliziotto — che all’improvviso vede il loro mondo rovesciarsi con la scomparsa della loro figlia diciottenne, Camilla.

La tensione sale quando Kevin, un giovane di origini africane, viene arrestato perché dichiarato il primo sospettato. Ma se da una parte Matteo è convinto della sua colpevolezza, dall’altra Lavinia nutre seri dubbi a riguardo, persuasa che la verità possa essere ben più complessa. Mentre le certezze vacillano, sarà Kevin stesso a fornire una prospettiva che potrebbe cambiare tutto nel corso di questa storia.
Ma le vicende di Camilla sono realmente accadute? La risposta è sì, nel senso che la serie tv prende davvero spunto da fatti realmente accaduti, ma non si riferisce a un solo caso di cronaca in particolare.
Gli stessi autori della serie, infatti, non hanno mai indicato una vicenda precisa davvero capitata sulla quale basare la storia al centro della fiction. Più in generale, gli autori hanno esplorato una tematica sempre molto attuale come quelle degli adolescenti scomparsi, spesso vittime di pregiudizi, errori investigativi e silenzi colpevoli.
La trama si concentra anche sui temi di sospetti e pregiudizi contro le minoranze. Un esempio è proprio il personaggio di Kevin, giovane contro il quale la polizia si accanisce mostrando come il pregiudizio sociale possa influenzare le percezioni e le azioni.
In definitiva, quindi, Tutto quello che ho è certamente ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti, affrontati però in modo più generale e oggettivo per riuscire a parlare di fenomeni più grandi e universali come la sparizione di adolescenti, gli errori giuridici e investigativi, e i pregiudizi sociali.
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