Vanity Fair è una serie tv inglese. Per la regia di James Strong (Liar e Broadchurch), è creata da Gwyneth Hughes. La miniserie è tratta dal romanzo La fiera delle vanità di William Makepeace Thackeray del 1848. Sono sette gli episodi trasmessi su ITV nel Regno Unito e ora in streaming su Serially in italiano. Siete pronti a intraprendere un viaggio attraverso gli occhi di una meravigliosa Olivia Cooke, la cui interpretazione della protagonista Rebecca “Becky” Sharp, è stata elogiata a livello internazionale?
“Signori e signore,
Questa è la fiera delle vanità. Sappiate che la fiera delle vanità è un luogo sciocco e malvagio, pieno di ogni sorta di imbrogli, pretese e falsità.”
Con queste parole verrete risucchiati nella giostra di Vanity Fair, che gira troppo veloce perché possiate fermarla. Chi non ha intenzione di farlo, ma correre più veloce per giungere al punto più prestigioso è proprio Rebecca “Becky” Sharp (Olivia Cooke). L’intelligenza è dalla sua, ma il mondo di cui desidera far parte può sorvolare sulle sue origini?
Rebecca è la figlia di un pittore e di una ragazza dell’opera. Viene spedita a fare l’istitutrice nel momento in cui non riesce più a provvedere per la sua permanenza nella scuola per giovani fanciulle abbienti della società inglese. È orfana, ma grazie alla signorina Pinkerton (Suranne Jones) ha avuto la possibilità di insegnare… Ma soprattutto iniziare a studiare quella ricchezza a cui aspira. Becky darebbe qualsiasi cosa per avere dei genitori amorevoli e abbienti, ma – di certo – non è una ragazza che piange sul latte versato, come pensa qualcuno.
Se amate le serie in costume, l’esterno dell’istituto vi ricorderà Downton Abbey e vi sentirete a casa. Peccato che Becky debba lasciarlo, dunque. Non disperate perché la sensazione di familiarità permane. È proprio un’atmosfera in stile Bridgerton ad avvolgervi e, prima che ve possiate rendere effettivamente conto, farà capolino nella stanza di Rebecca Amelia. É proprio lei: Claudia Jessie (Eloise Bridgerton in Bridgerton) a interpretare l’amica della protagonista. Fa sorridere il fatto che Amelia in Vanity Fair sia l’esatto opposto di Eloise in Bridgerton: il suo più grande desiderio è sposarsi e essere felice avendo costruito una famiglia. Amelia porta Becky a casa sua, ospitandola per il tempo che serve.
George Osborne (Charlie Rowe) è quello che Amelia definisce il suo miglior amico di sempre, ma i sentimenti reciproci sono evidenti. George non nasconde una certa puzza sotto al naso di fronte alle origini di Becky ed è solo l’inizio. Amelia riconosce di essere innamorata di George fin da quando è bambina e il tutto è ricambiato. Nonostante quello che sembra – quanto sono antiquati i matrimoni combinati? – Amelia pensa di poter essere guidata dal vero amore. Di diverso avviso è Becky che ha una certezza: se dovesse trovare un uomo sarà sicuramente ricco.
I giorni di Becky a casa di Amelia sono contati, ma non mettetela alla prova. In una settimana potrebbe andare molto più lontano di quello che potreste immaginare. Quando non si ha nulla e si tocca con mano l’abbondanza, si potrebbe rischiare di cadere nella trappola di restarne affascinati senza via di scampo. Becky non ha remore. Capisce che il modo di avvicinarsi a quel mondo effimero ma intrigante è lusingare il suo pretendente trentenne, Jos Sedley (David Fynn) – il fratello di Amelia – che ha già perso la testa per lei.
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Becky non è nata per essere una istitutrice, zitella e senza un soldo. La serata ai Giardini di Vauxhall è la dimostrazione che Rebecca non solo sa stare al mondo, ma è capace di calarsi in quel mondo. Pur non essendoci nata, è come se ci sguazzasse da sempre. La risata al momento giusto, la finzione di leggerezza quando si innalza una mongolfiera in mezzo ai fuochi di artificio sono prove generali: per Becky non è il momento di cantare vittoria. Mentre Rebecca pensa di essere in cima al mondo, si rende conto che questa sensazione potrebbe svanire presto.
Becky farebbe di tutto per entrare nella famiglia di Amelia, persino amare Jos… O forse no? La visione di Amelia di “spose felici e sorelle” sembra un dipinto poco realistico. George non ha pietà: ha capito il gioco di Becky. Sono i soldi ad affascinarla. Nel momento in cui sposerà Amelia, non vorrà ritrovarsi un’istitutrice francese come cognata.
Becky guarda al domani senza paura anche quando è messa alla porta, con i sogni infranti ma la forza per badare a sé stessa.
La colonna sonora vi proietta, senza sbagliarne una, in un mondo gioioso e tremendo allo stesso tempo. Non appena vi sembra di poter godere delle delizie della vita, potreste svegliarvi in una carrozza con il buio che vi circonda. Se vi basta la luce di una candela per orientarvi e scorgere ritratti intriganti in una dimora in cui non vi aspettavate di arrivare, potreste essere proprio come Becky – tanto che, a tratti, sembra di fare un salto indietro nel tempo con un’altrettanto straordinaria Olivia Cooke nella serie tv Bates Motel accanto a Freddie Highmore.
“Io voglio che il domani sia migliore di oggi, ogni giorno”.
Questo è il desiderio di Becky e, il domani arriva, talvolta riservando sorprese che neanche la più fervida immaginazione si era arrischiata a sperare. La giostra è in movimento, ma siete giusto in tempo per salirci e farvi trasportare dal ritmo calzante crimini, matrimoni, intrighi e di cuori spezzati.