Venerdì 24 aprile 2020, il giorno dopo la puntata di esordio di Vivi e lascia vivere su Rai Uno in prima tv assoluta e in prima serata, abbiamo il piacere di contattare telefonicamente il regista Pappi Corsicato. Al debutto la fiction registra un ottimo risultato in termini di ascolti: un inizio promettente per una storia tutta da scoprire.
Vivi e lascia vivere, una fiction che nasce dal desiderio di un racconto al femminile
Pappi Corsicato, regista di Vivi e lascia vivere, ci racconta di come sia un progetto nato “dal desiderio di raccontare una storia al femminile”. I temi che fanno da cardine a questa fiction sono il cambiamento e le crisi che poi portano a mettersi in discussione. Di fatto il trauma al centro della trama si ripercuote, come “un sasso nel lago” su tutti i personaggi che “in qualche modo cambiano, nel bene o nel male, in varie declinazioni” nel corso delle puntate
Per Pappi Corsicato Vivi e lascia vivere è la prima – “meravigliosa” – esperienza da regista nel mondo delle fiction
Questa prima esperienza da regista nel mondo delle fiction è stata “meravigliosa”, ci rivela. Nonostante all’inizio fosse “molto spaventato perché pensavo che probabilmente tutto il tempo delle riprese sarebbe stato complicato” in realtà è stata davvero una gioia. È una grande soddisfazione non solo sul piano professionale ma anche personale. In qualche modo Vivi e lascia vivere permette a Pappi Corsicato di scoprire “cose di me stesso che non conoscevo”.
A prescindere dal riscontro in termini di pubblico – che comunque c’è stato con la prima puntata in onda il 23 aprile 2020 – il regista ritiene che sia stata un’occasione di grande arricchimento personale.
L’armonia sul set di Vivi e lascia vivere come chiave del successo del progetto
Prima di questa intervista abbiamo avuto l’opportunità di scambiare qualche battuta con alcuni membri del cast. Specialmente tra gli attori giovani, c’è chi ha visto in Pappi Corsicato – anche in virtù del suo ruolo alla regia – un mentore e una guida in questo percorso.
“Questo è un lavoro di scambio” in cui si impara strada facendo a relazionarsi con i colleghi. Dei giovanissimi interpreti Pappi Corsicato ricorda – ai tempi delle riprese – la “voglia di capire di più” in uno slancio che gli ha fatto anche tenerezza.
La fortuna per il team produttivo di Vivi e lascia vivere è anche quella di poter contare su attori che “stanno al gioco” e si mettono nella condizione per creare un buon clima. Questo fattore non è secondario, anzi. “La chiave fondamentale per lavorare bene e portare a casa un buon risultato è creare una bella armonia con la troupe e con gli attori sul set. Quello, secondo me, fa il 70% del successo – non del risultato – ma del successo del progetto” in sé, afferma Pappi Corsicato.
I bei ricordi sul set dove “ogni giorno era come andare a una festa”
Nella nostra intervista Pappi Corsicato ci fa sorridere quanto racconta come ha vissuto i quattro mesi e mezzo di riprese. “Per me ogni giorno era come andare a una festa. Infatti c’è un lapsus” che a volte gli sfugge sul set: “dai incominciamo a giocare!”. La dimensione di gioco rende unico il lavoro e particolarmente elettrizzante.
In generale il regista non nasconde di aver provato una certa commozione vedendo gli attori recitare. “Sono talmente tanti i momenti belli” sul set che è quasi impossibile ricordare un momento preciso da raccontarci. È stato “proprio un bel periodo” nel suo complesso, durato – appunto – ben quattro mesi e mezzo.
In questo periodo, in piena emergenza Covid-19, molti set sono fermi. La produzione di Vivi e lascia vivere è stata portata a termine prima del lockdown. Per il regista non ci sono ricordi che macchiano quel periodo intenso di lavoro (e di gioco!) sul set. Anzi, il ritmo serrato delle riprese va avanti senza intoppi e – salvo qualche rara eccezione – tutte le scene programmate per una certa giornata sono portate a termine come previsto.
In questo momento storico, più che mai, siamo chiamati a reinventarci scoprendo nuovi talenti e fragilità
Vivi e lascia vivere porta sul piccolo schermo il tema del cambiamento e della possibilità di ripartire a fronte di eventi inaspettati o sconvolgenti della vita. Debutta in un momento inedito in cui questo messaggio sembra – pur con le dovute distinzioni tra fiction e vita reale – essere particolarmente azzeccato. “La vita è un’altra cosa però questa storia parla proprio di come – quando qualcosa di improvviso, di non bello ti capita – in qualche maniera ti butta giù” racconta il regista. Al tempo stesso “è anche vero che sono proprio quei momenti in cui uno si deve reinventare, avere la forza di capire altri talenti e altre fragilità”. È quando la vita ti sfida che ti rimetti in discussione e in gioco in modo nuovo.
Sempre mantenendo la distanza debita tra la vita e la televisione, “il sentimento di voler uscire da una crisi diversi, cambiati” accomuna quello che stiamo attraversando con Vivi e lascia vivere. In qualche modo gli eventi inaspettati ci portano a riflettere. È anche vero che, ampliando lo sguardo, è un’attitudine insita nell’essere umano. “Tutti i giorni ci sono delle crisi, tutti i giorni uno si mette in discussione” cercando una soluzione per i problemi, anche i più piccoli. Dai momenti di impasse si può uscire, guardando dentro di noi, scoprendo anche talenti inaspettati.
Le crisi mettono a dura prova e ci abbattono, ma è “l’energia naturale della vita che ci porta a trovare una via d’uscita” continua Pappi Corsicato.
La contraddizione è vitalità per l’essere umano: la fonte di ispirazione per il personaggio di Laura
Laura (interpretata da Elena Sofia Ricci) è ispirata al personaggio di Filumena Marturano: come mai proprio lei? Filumena Marturano, nell’immaginario del regista di Vivi e lascia vivere, è un personaggio che racchiude la femminilità “a tutto tondo” con una personalità complessa. Se da un lato ha un che di naïf, dall’altro è anche furba, intelligente. Si mette in discussione, agisce e reagisce. “È un essere umano e come tale ha tutti i difetti, i pregi e le emozioni” che si articolano in uno spettro molto ampio.
“La contraddizione nell’essere umano è quello che lo rende vitale” perché senza sarebbe statico. Di sicuro non è un personaggio accomodante e forse eleggerlo a ispirazione della protagonista di una fiction di Rai Uno è quasi un rischio, ma Pappi Corsicato sembra soddisfatto della scelta e senza rimpianti, anzi. “Chi non vorrebbe essere così?” si chiede il regista. “Essere capace di accettare e viversi con tutte le contraddizioni” è uno degli aspetti di Filumena Marturano che lo colpiscono di più. Da qui scegliere quel personaggio come ispirazione per la protagonista di Vivi e lascia vivere: Laura Ruggero.
Vivi e lascia vivere e oltre: gli auspici di Pappi Corsicato per i prossimi progetti
In generale Pappi Corsicato spera di poter continuare a lavorare in questo mondo, a fare questo mestiere che ama in modo particolare. “Sul set c’è una tale gioia e una tale vitalità” che sprigiona un’adrenalina indescrivibile, “incomparabile” a qualsiasi altra cosa.
Il regista di Vivi e lascia vivere cerca le parole per esprimere quasi uno “stato di grazia” di cui non potrebbe fare a meno. Che sia un film o un’altra serie, l’importante è stare sul set, a stretto contatto con quella fonte di gioia che gli regala il suo lavoro.
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