Yumi’s Cells è una serie tv sudcoreana. Per la regia di Lee Sang-yeob, è creata da Song Jae-jeong. Mescola i generi del dramma psicologico e di quello romantico. Nel suo Paese di produzione ha debuttato su tvN il 17 settembre 2021 e ha riscosso successo al punto da essere confermata a stretto giro per una seconda stagione. Il primo ciclo di episodi è ora disponibile in streaming su Serially in Italia. Quante volte ti è capitato di pensare: “Vorrei essere nella tua testa!”? A volte è difficile immaginare quello che prova qualcun altro. Grazie a Yumi’s Cells, una serie-guida in questo, sarà improvvisamente più facile. Kim Yumi (Kim Go-eun) è un’impiegata, la cui vita si potrebbe definire normale. Eppure, anche in una quotidianità “ordinaria” prendono il sopravvento tante di quelle emozioni da far… Paura!
La prima puntata inizia nel più classico dei modi: la protagonista si sveglia. È tempo di cominciare una nuova giornata. La voce (o, meglio, le voci, ma ci arriviamo più avanti) che sentiamo, però, non è dell’uomo che ha dormito con lei e che sta ancora riposando al suo fianco… Anche perché Kim Yumi stava sognando.
Non ha una relazione, da quando l’ultimo appuntamento è finito con una delle scuse più gettonate del pianeta. Solo lasciandola, il galantuomo altruista può darle la possibilità di essere felice. Essere single, stando ai ragionamenti di Kim Yumi, non è così male. Si parte dal risparmio per mancanza di shopping passando per meno incombenze a casa fino all’impegno senza limiti imposti da una relazione che può profondere nel lavoro. È un’impiegata modello che ha ottenuto una promozione. Insomma, potrebbe andare peggio, no?
Come promesso, arriviamo allo snodo sulla voce fuori campo. Yumi’s Cells non è una serie tv con una voce narrante qualunque, ma vanta una voce narrante che parla al plurale: sono le cellule di Yumi ad avere spazio di espressione vocale. Pur essendosi abituate a vedere la giovane da sola, sono ben consapevoli che: “Lui è il problema. Impazzisce per U-gi nel Dipartimento Vendite, quello che ha anche sognato la scorsa notte”. Come al solito, è l’amore a sparigliare le carte!
Ecco che quando appare il ragazzo le emozioni di Yumi vengono sconquassate peggio di una centrifuga. Ti sembrerà un po’ “Siamo fatti così (esplorando il corpo umano)” il primo istante in cui si entra nel cervello di Yumi, dove “i personaggi” sono piccoli abitanti di un cartone animato. In questo universo parallelo animato tutto quello che succede nella vita reale viene commentato in diretta. Non è il primo esperimento in cui la protagonista ha a che fare con un doppio binario di questo genere (un po’ alla Lizzie McGuire) o in cui le emozioni hanno un volto e una voce ciascuna (vedi Inside Out), ma questo è un caso unico. Anche se non sai il coreano, non puoi non empatizzare con Yumi, canticchiando le canzoni di cui – a meno che tu non sia poliglotta – non comprendi il testo.
Chi avrà la meglio? La cellula amorosa, la cellula emotiva, la cellula razionale, la cellula arrabbiata, la cellula investigativa o una delle restanti, che non si possono quasi neanche contare? Nessuno vince: è il sottile gioco delle parti che ci fa riflettere – divertendoci – su quanto ogni emozione vada ascoltata e determini la buona riuscita o il fallimento anche delle più semplici missioni quotidiane.