Zero, la parola ad Antonio Dikele Distefano e Giuseppe Dave Seke
Se ne sono accorti anche al New York Times, che Zero, la serie al debutto il 21 aprile su Netflix, ha un che di epocale. Si tratta della prima serie nostrana ad avere nel proprio cast principale attrici e attori neri italiani.
Non si parla di “afroitaliani”, né tantomeno di italiani “di seconda generazione”. I personaggi di Zero sono italiani e basta, come giustamente sottolineano creativi e interpreti della serie.
“Zero non vuole insegnare niente a nessuno. Non vuole dire: ‘Al mondo ci sono i razzisti’. No, vuol dire: ‘Esistono questi ragazzi, vivono questo tipo di vita. Forse magari se ti guardi la serie capisci che puoi entrare in connessione con loro’” racconta Antonio Dikele Distefano, scrittore della serie nonché autore del romanzo “Non ho mai avuto la mia età” da cui è liberamente tratta.
L’ispirazione gli è giunte dalla sua passione per i manga giapponesi, nello specifico da Mob Psycho 100, e dal film coreano Ferro 3 di Kim Ki-duk. “Mi piaceva l’idea di questo personaggio in grado di entrare nelle case degli sconosciuti” ha raccontato Distefano.
Omar, altrimenti detto Zero, rappresenta l’esornazione di tutto ciò: sogna di lasciare l’Italia per trasferirsi in Belgio, dove la sua bravura come disegnatore di manga verrà presa sul serio e costituire una prospettiva di carriera. Nel frattempo, Omar mette da parte i soldi lavorando come ciclofattorino per la pizzeria di Sandokan (Frank Crudele).
Quando Omar scoprirà di poter diventare invisibile, la sua vita cambia irrimediabilmente. Un nuovo gruppo di amici, quello composto da Sharif (Haroun Fall), Inno (Madior Fall), Sara (Daniela Scattolin) e Momo (Richard Dylan Magon) lo persuaderanno a battersi per la propria comunità.
Il Barrio, che sta al quartiere della Barona di Milano come Gotham City a New York, rischia di essere vittima della gentrificazione spregiudicata portata avanti da Sirenetta, società edile del padre di Anna (Beatrice Grannò). Quest’ultima è la ragazza di cui Omar è innamorato, ma le loro vite sembrano schierarli su due fronti opposti di questa battaglia.
“La cosa che mi ha colpito di più di tutte è questa determinazione che Zero mostra fin dall’inizio di voler raggiungere il suo obiettivo. La sua determinazione e il su rimboccarsi le maniche e dire mi hanno veramente colpito” dice Giuseppe Dave Seke. L’attore di Omar faceva il magazziniere, prima di essere persuaso da un amico a partecipare alle selezioni per la serie.
Se Giuseppe avesse un superpotere, quale sarebbe? “L’accortezza” risponde con pacatezza l’attore, che aggiunge: “Quando sei attento hai anche più consapevolezza e ti muovi meglio. Nella mia vita ho commesso tantissimi sbagli, e soffermarsi sulle cose è il modo migliore per limitare gli errori”.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Antonio Dikele Distefano e Giuseppe Dave Seke riguardo all’esperienza di Zero, disponibile dal 21 aprile su Netflix.
Qui trovate l’intervista con Haroun Fall, Madior Fall e Richard Dylan Magon, gli interpreti di Sharif, Innocent e Momo.
Lascia un commento