Di cosa parla Strappare lungo i bordi?
Strappare lungo i bordi è una storia vera? Ce lo chiediamo dopo aver divorato la prima stagione della serie animata disponibile dal 17 novembre in esclusiva su Netflix.
Creata e diretta da Zerocalcare, pseudonimo del noto fumettista romano Michele Rech, Strappare lungo i bordi ci accompagna in un introspettivo e complesso viaggio nella mente del suo autore, svelandone paure e debolezze indispensabili per raggiungere una maggiore conoscenza di sé e della vita.
Ad accompagnare Zero nella sua complicata indagine ci sono anche due amici ed ex compagni di classe, Sarah e Secco. Insieme i ragazzi intraprendo un viaggio per l’Italia consapevoli di star per affrontare uno dei momenti più difficili della loro vita: l’inspiegabile lutto di una persona cara.
Strappare lungo i bordi è una storia vera?
Quella di Strappare lungo i bordi è una storia vera o è frutto della fantasia di Zerocalcare? Scopriamo che la trama della serie animata è presentata in anteprima alla 75° Mostra del Cinema di Venezia con il film La profezia dell’armadillo sceneggiato dallo stesso Michele Rech.
Zerocalcare torna a raccontarci della sua generazione, quella nata a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, per metterne in evidenza tutte le problematiche e insicurezze lavorative, sociali e personali.
Il risultato è uno spaccato generazionale che tra brutalità e ironia descrive alla perfezione i drammi dei nostri tempi. Precarietà, inadeguatezza e sfiducia nel prossimo sono solo alcune delle tematiche affrontate dall’autore nella sua opera, una serie che ci parla di incertezza e futuro, fallimento e rinascita.
Come chiarisce lo stesso Michele in un’intervista rilasciata a Leganerd.com in occasione della presentazione dei primi due episodi alla 16° Festa del Cinema di Roma, la serie animata prende certamente ispirazione da fatti reali e privati.
Si tratta tuttavia di spunti e situazioni che la generazione ritratta ha sicuramente vissuto almeno una volta nella vita. A partire dai più comuni traumi dell’infanzia, fino ai migliaia di curricula mandati, le corse nelle case degli amici in difficoltà, le perdite e i primi amori mai sbocciati.
In Strappare lungo i bordi Zerocalcare condivide solo in parte esperienze di vita reali, fatti che ripropone attraverso la sua cinica e spietata coscienza personificata nella quale rivedere se stessi.
La coscienza di Zero però, a differenza della nostra, assume le sembianze di un Armadillo con l’inconfondibile voce di Valerio Mastandrea. Si tratta dell’unico personaggio ad assumere una voce che non sia quella di Zerocalcare, che doppia invece il resto dei personaggi. Il motivo è che come una vera coscienza portatrice di verità, anche l’Armadillo è impossibile da controllare e domare.
Per quanto riguarda invece la veridicità dei personaggi presenti nella serie, questi sembrerebbero essere fittizi, dato che cambiano nome e caratteristiche rispetto al film e ai fumetti.
Il risultato è un forte messaggio a tutti quei ragazzi che, proprio come Zero, stanno ancora imparando una lezione di vita importante: smettere di credere che avere la paura dell’incertezza e del fallimento sia sbagliato.
Il mondo è pieno di solitudine e malinconia, l’importante è “non essere cintura nera di come si schiva la vita” ma riuscire a sporgersi oltre quei bordi e trovarci, chissà, anche un po’ di speranza.
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